CRITICA D'ARTE

A CURA DEL PROF. PAOLO GIULIERINI

 

"Tappeti di pietra" - La figura femminile nell’arte del mosaico - Palazzo Casali 13/28 settembre 2014

Le opere musive di Marzia Dottarelli, artista cortonese nota a livello nazionale, costituiscono un tributo all’arte pittorica espressa in tremila anni di della nostra città e, nello specifico, ad una tecnica significativa ben attestata con l’avvento del dominio di Roma.

Prof. Paolo Giulierini

Fin dal primo secolo a. C. molti “tappeti di pietra” abbelliscono edifici pubblici cittadini, quali le terme di Piazza Tommasini, le dimore private, come quella in Vicolo della Fogna, o le grandi ville residenziali, come quella che dominava l’attuale centro di Ossaia. Qui in particolare si sperimentano, nel corso di oltre cinque secoli, mosaici ora geometrici ora figurativi che risentono delle mode e tendenze provenienti da un impero sconfinato, dispeso dalla Lusitania (attuale portogallo) alla Mesopotamia. Il mosaico con orante della distrutta chiesa di S.Andrea, ora esposto al Maec, ci informa delle successive esperienze di matrice bizantina che trovano esempi inimitabili nella città di Ravenna. Infine ”l’arte delle tessere” viene nuovamente recuperata a Cortona dalla via Crucis di Gino Severini, filtrata e rielaborata dalla corrente del futurismo.


Marzia Dottarelli interseca il mosaico e la pittura adottando la tecnica del primo e selezionando dall’altra, capolavori assoluti dei principali artisti che hanno operato nel nostro centro: Beato Angelico, Luca Signorelli, Pietro Berrettini, Gino Severini, concentrandosi sulla figura femminile, nei suoi aspetti più profondi. Ed ecco comparire tra le tessere la sacralità dell’Ancilla Domini nelle Annunciazioni di Beato Angelico e Pietro Berrettini, la devozione femminile nell’orante di S.Andrea, la tenerezza e la dolcezza nella maternità di Gino Severini valori ancestrali che da sempre hanno costituito il fondamento profondo della società di ogni latitudine o tempo.

Crediamo sia importante ringraziare la paziente operosità dell’artista, che con sapienza ed entusiasmo ha contribuito ad esaltare ancora una volta il patrimonio culturale di una città che sa come sorprendere il viaggiatore. La padronanza di tale tecnica ci riavvicina al mondo antico, dove non si prestano particolari distingui fra artigianato e arte e, al contempo, costituisce uno stimolo per il recupero, a livello locale, di tante prodizioni troppo spesso ricondotte ad “arti minori”, ma che potrebbero rifiorire costituendo occasioni di lavoro per i giovani. Si pensi soprattutto al restauro a tutto tondo, all’edilizia di pregio, alla lavorazione dell’oro e della terra cotta.

Grazie a Marzia Dottarelli, perché attraverso le sue opere ci parla di una tradizione millenaria, di competenze acquisite in scuole d’arte che ancora costituiscono un vanto a livello europeo, di una sensibilità tutta al femminile che filtra e rielabora in forme nuove le vette raggiunte dai “nostri” grandi artisti: una vera ambasciatrice della cultura di Cortona nel mondo.

Il conservatore del Maec Paolo Giulierini oggi direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli